Sentenza storica del Tribunale di Torino: cancelliere trasferita a Palermo per ricongiungimento familiare

aprile 23, 2019 / news

Nel comparto Giustizia da ben 12 anni (ovvero dall’accordo del 2007), non venivano effettuati interpelli concertati con i sindacati; ciò ha comportato che, di fatto, la normativa posta a tutela dei disabili era stata “congelata” illegittimamente: tutti i dipendenti non potevano chiedere trasferimenti per l’assistenza di parenti con disabilità grave al di fuori delle procedure di interpello.
Il Ministero di Giustizia aveva sempre negato il trasferimento per gli assistenti giudiziari e i cancellieri aventi la necessità di assistere un parente e/o affine entro il terzo grado, soprattutto quando tali richieste venivano presentate al di fuori delle procedure di interpello (mobilità collettiva nel comparto giustizia). Come da noi sostenuto in ricorso, tale prassi ultradecennale è illegittima in quanto in evidente violazione della Legge 104/1992 e dell’art. 26 della Carta di Nizza e della Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006 sui diritti dei disabili, ratificata con legge n. 18 del 2009.

Ebbene il Giudice del lavoro di Torino, accogliendo il ricorso dei sottoscritti legali, ha riconosciuto il diritto della ricorrente, assistente giudiziario Palermitana neo vincitrice di concorso, in servizio presso il Tribunale di Torino, ad essere trasferita presso una sede giudiziaria di Palermo proprio al fine di assistere l’anziano suocero portatore di handicap grave ex art. 3, comma 3 della L. 104/1992. Ma tale pronuncia è altresì di fondamentale importanza in quanto ha ritenuto irrilevante il vincolo quinquennale di permanenza nella prima sede di assegnazione, affermando la prevalenza della normativa sopra citata posta a tutela dei disabili rispetto ai contratti collettivi di categoria.
Grazie a tale pronuncia dirompente tutti i dipendenti del comparto ministeriale avranno finalmente la possibilità di fare valere i diritti dei disabili innanzi alle sedi giudiziarie.

Avv.ti Alessio Ardizzone e Christian Conti